Truffa sul cellulare con i servizi automatici in abbonamento: ecco come difendersi

Finora pensavamo di averle viste tutte: dal 'brand-hijacking' al 'phishing', basta un minimo di ingenuità per cadere in truffe informatiche capaci di rubare dati e denaro. Questa volta, però, la truffa è ancora più potente: basta navigare in rete con lo smartphone, un'abitudine sempre più radicata tra gli utenti di tutte le età, e ritrovarsi abbonati a costosi servizi in grado di 'prosciugare' il credito telefonico.


In questo caso la truffa, denunciata anche dalla Polizia di Stato, avviene per imprudenza dell'utente, ma non siamo di fronte a e-mail false o a link solo all'apparenza simili agli originali. Basta infatti scorrere per errore il dito sullo schermo mentre navighiamo con il browser dello smartphone, o magari chiudere un fastidioso pop-up, per ritrovarsi abbonati a servizi di dubbia utilità ma dai costi decisamente gravosi (dai 5 euro a settimana in su). La cosa più grave è che, in molti casi, il link che servirebbe ad annullare l'iscrizione non sempre funziona e quasi mai il credito del primo abbonamento viene restituito.



Il consiglio della Polizia di Stato è quello di contattare immediatamente l'assistenza clienti del proprio operatore telefonico e comunicare il servizio in abbonamento non richiesto. Gli operatori, in teoria, sono tenuti, dietro richiesta dell'utente, ad annullare l'offerta in abbonamento e a restituire il 'maltolto'. Non sempre questo passaggio risulta però immediato: in caso di rifiuto da parte dell'operatore telefonico ad eseguire la richiesta, l'utente può fare ricorso tramite il Corecom della regione d'appartenenza. Per prevenire la truffa, poi, è possibile contattare gli operatori telefonici e chiedere di poter usufruire dei cosiddetti servizi di 'barring sms'

https://www.ilmattino.it/tecnologia/smartphone/truffa_cellulare_servizi_automatici_in_abbonamento_come_difendersi_8_gennaio_2018-3470433.html

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