Il progetto è patrocinato dall’Agenzia di Sviluppo degli Iblei presieduta da Paolo Amenta. Coinvolge molini, pastifici, panificatori, ristoratori, istituti di ricerca, la Scuola d’arte culinaria Nosco di Ragusa, Slow Food e i Comuni di Palazzolo Acreide, Canicattini Bagni, Modica e Ragusa.
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Nel cuore dell’area Iblea c’è una filiera che punta alla valorizzazione dei grani antichi della Sicilia, dalla varietà Russello Ibleo al Perciasacchi, dalla Timilia alla Scorsonera. Assieme alle aziende agricole ci sono molini, pastifici, panificatori, ristoratori, istituti di ricerca ed altri portatori di interessi.
Il progetto si chiama “Grani Iblei” e punta a rispondere alla crescente richiesta, da parte dei consumatori, di prodotti cerealicoli locali privi di glifosato e di micotossine.
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Insomma, qualità, tradizione e anche grandi possibilità commerciali per dare luogo a prodotti che siano soprattutto espressione dell’identità culturale del territorio Ibleo.
Insomma: tradizione e in novazione e, soprattutto, basta con i grani esteri! Non è un caso che tale iniziativa veda la luce proprio nella provincia dove vengono ammassati i grani esteri che arrivano in Sicilia con le navi!
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La prima fase del progetto si è già materializzata con la semina di alcuni ettari di varietà locali di grano duro siciliano, utilizzando quando possibile sementi certificate; inoltre, alcuni agricoltori hanno presentato formale istanza al Ministero delle Politiche Agricole per essere riconosciuti come mantenitori in purezza di alcune varietà di grani da conservazione e poter così accedere alle certificazioni nella commercializzazione delle sementi.
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Proprio in questi giorni il gruppo di lavoro ha avviato la definizione di un vero e proprio accordo di filiera che coinvolga i singoli protagonisti dell’iniziativa, ciascuno secondo le proprie competenze e i propri interessi, anche attraverso la sottoscrizione di specifici impegni. Si punta ad arrivare, nel più breve tempo possibile, alla costituzione di un consorzio o rete di imprese.
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Il progetto si inquadra nell’ambito del “Sistema di governance per lo sviluppo integrato e sostenibile” previsto dall’Agenzia di Sviluppo degli Iblei che, attraverso il suo presidente, Paolo Amenta, ha assicurato il patrocinio all’iniziativa.
“Grani Iblei – aggiunge Amenta – è un progetto che, oggi più che mai, alla luce degli ultimi avvenimenti determinati dalla pandemia di Covid-19, si propone di rispondere alla sempre più pressante esigenza, da parte dei consumatori, di attingere ai mercati locali. Un progetto che è un’opportunità per le aziende agricole del territorio, in previsione della sicura riduzione di importazione di cereali prodotti all’estero”.
Il gruppo operativo è sostenuto dal Consorzio di ricerca sul grano duro Gian Pietro Ballatore ed è coordinato dall’associazione Ophrys Akrai.
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“Lavoriamo – ci dice Amenta – per un progetto solido, sostenibile e soprattutto ‘spendibile’, nell’ottica di un mercato sempre più attento ai temi della sicurezza alimentare, dell’identità culturale delle produzioni e della tracciabilità”.
Tra i partner, anche la Scuola d’arte culinaria Nosco di Ragusa, Slow Food e i Comuni di Palazzolo Acreide, Canicattini Bagni, Modica e Ragusa.
fonte: https://www.inuovivespri.it/2020/04/17/al-via-il-progetto-grani-iblei-per-dire-basta-ai-grani-esteri-e-valorizzare-i-grani-antichi-siciliani/?fbclid=IwAR1_ZmDwowfr3YUfgNIuXqah4MhKOk2DcwKEAHesFGmv8dOOKkgRvVil9HI
“Quello che proponiamo – conclude Amenta – è un accordo di filiera che intanto non ‘strozzerà’ gli agricoltori e che, contestualmente, assicurerà la qualità, la tracciabilità ed il consumo a km zero di generi di prima necessità tradizionali come il pane, la pasta ed i prodotti da forno in genere: tutti prodotti lavorati con farine derivate dalle varietà di grani antichi della Sicilia, dal Russello Ibleo al Perciasacchi, dalla Timilia alla Scorsonera”.
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Infatti io lo dico sempre, la Sicilia è stata produttrice di grano perché non sviluppare la sua produzione invece che importare fall'estero
RispondiEliminaIl fatto è che ciascuno pensa al proprio particolare interesse e per questo Italia va male
Complimenti, avete tutto il mio, e di molti di noi, sostegno!
RispondiEliminaBravissimi. Fatelo e cercate di commercializzarlo anche in Lombardia. Io sarò con voi
RispondiEliminaFinalmente bravissimi tutti
RispondiEliminaComplimenti,avete qualche progetto x giovani ?
RispondiEliminaOttima iniziativa. Speriamo che vada avanti senza pensare agli interessi personali.
RispondiEliminaBellissimo era ora,siamo sempre statiilgranaiò
EliminaBellissimo,siamo stati tanto,tanto tempo fa,il granaio d'Italia.
EliminaNoi siciliani abbiamo una ricca di sole aria pulita e ci fanno mangiare la pasta con il grano del Canada questa è stata là nostra politica andate avanti grazie x quello che farete
EliminaÈ ora di renderci più autonomi. Le opportunità ci sono. Importante che le politiche europee non di mettano di traverso. A questo punto sarà doveroso ribellarsi.
RispondiEliminaFinalmente, era ora, un tempo il granaio d italia, ritorniamo a coltivare in italia, in sicilia con meno dispendio di energia...
RispondiEliminaBravissimi dobbiamo sempre più valorizzare i nostri prodotti unici il nostro territorio e dare una dignità una possibilità di lavoro ai nostri agricoltori . DOBBIAMO SEMPRE PIÙ CONTARE SU DI NOI RIVALUTANDO SVILUPPANDO TUTTI I SETTORI .SIAMO UNICI NEL MONDO AD AVERE LA NATURA DALLA NOSTRA PARTE TANTISSIME OPPORTUNITÀ CHE ANCORA NON ABBIAMO SFRUTTATO SOPRATTUTTO
RispondiEliminaAGRICOLE /TURISTICHE LAVORANDO IN SINERGIA .QUESTA E LA NOSTRA CHIAVE DI FORZA
Era ora!! Ci voleva la pandemia e la guerra in Ucraina. La colpa è da ascrivere al Governo Regionale che, già negli anni passati , avrebbe dovuto incentivare questa coltura in Sicilia che per vocazione ha , ai tempi di Roma, prodotto grani di qualità
EliminaFantastica iniziativa - contare solo sulle nostre risorse , e progettare per dare Lavoro ai nostri giovani.
RispondiEliminaMi pare una ottima iniziativa anche per altre vaste zone della Sicilia centrale. Senza la coltivazione del grano il sole di Sicilia sembra sprecato.
RispondiEliminaMolto bene, cerco e acquisto di preferenza pasta pane legumi e cereali prodotti in Sicilia. Forza!
RispondiEliminaOttima iniziativa. Era ora
EliminaSiete bravissimi a portare avanti questo progetto dei grani antichi, mi piacciono molto, fanno bene, sono buoni e la salute sarà migliore! Grazie Fabri Marina da Roma
EliminaQuando vado al supermercato cerco di comprare solo prodotti di produzione italiana, e da siciliano possibilmente siciliana.. 👍
RispondiEliminaComportamento condiviso. Prediligiamo i prodotti italiani e meglio ancora quelli locali
EliminaFATE DEGLI EMPORI DI VENDITA ANCHE A PRIVATI PERCHÉ VORREI CONOSCERE LA GENUITÀ DEL PRODOTTO E LA FARINA CHE FACCIO DA ME IL PANE
RispondiEliminaBravissimi iniziativa eccelente
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