Azioni esecutive di Comuni e Province per riscuotere le imposte locali non pagate. La riforma della riscossione degli enti locali avvicina i comuni all'erario, prevedendo
un unico atto esecutivo che consente di avviare le procedure di recupero delle somme che il contribuente deve pagare. La misura, si ricorda nelle note di lettura della legge di bilancio 2020, ''introduce anche per gli enti locali l’istituto dell’accertamento esecutivo, sulla falsariga di quanto già previsto per le entrate erariali (ruolo), che consente di emettere un unico atto di accertamento avente i requisiti del titolo esecutivo''.
La riscossione di comuni, province e città metropolitane si adegua, quindi, all'iter previsto per le entrate erariali, che dal 2010 prevedono ''un unico atto di accertamento avente in sé tutti gli elementi per costituire titolo idoneo all’esecuzione forzata'', si sottolinea nella nota. L’accertamento esecutivo degli enti locali ''è destinato a operare a partire dal 2020, con riferimento alle annualità non ancora prescritte'' e non comprende le multe stradali.
L'avviso di accertamento e nonché il connesso provvedimento di irrogazione delle sanzioni, si ricorda, ''devono contenere anche l'intimazione ad adempiere entro il termine di presentazione del ricorso, ovvero entro 60 giorni dalla notifica dell'atto''. Inoltre deve contenere espressamente l'indicazione che costituiscono ''titolo esecutivo idoneo ad attivare le procedure cautelari''. Trascorsi 30 giorni dal termine ultimo per il pagamento si potrà procedere alla riscossione delle somme richieste, anche ai fini dell'esecuzione forzata.
"Siamo allo stato di polizia fiscale, all'Unione sovietica".
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