Tanti utilizzatori di smartphone e tablet hanno l’abitudine di lasciare il caricabatteria collegato alla presa della corrente elettrica anche quando all’altro capo del filo
non è stato connesso nessun dispositivo. Questa pratica, dicono gli esperti, è controproducente e ha effetti negativi, se non sul caricatore stesso, sui nostri conti.
Forse non tutti sanno, infatti, che il caricabatteria lasciato attaccato alla presa di corrente continua ad assorbire, e quindi a consumare, energia. Tale consumo di energia poi verrà contato in bolletta e il consumatore lo pagherà centesimo su centesimo.
Per quanto riguarda l’efficienza dei dispositivi, i produttori in buona sostanza affermano che se si lascia il caricabatteria alla rete elettrica non ci sarebbero problemi per gli smartphone o per i tablet ricaricati, ma va precisato che, secondo loro, i problemi non sussisterebbero nemmeno né per quanto riguarda i caricatori stessi. I quali però, e ci sono evidenze chiare in merito, tendono senz’altro a surriscaldarsi, particolare che potrebbe renderli facilmente non più funzionanti nel modo corretto.
Il problema di lasciare il caricabatterie attaccato alla presa elettrica è dunque di tipo economico. Già, perché il caricabatteria, pur senza smartphone attaccato, consuma lo stesso corrente elettrica, anche se in minima parte. Ovviamente ogni modello ha un suo consumo, quindi a meno che non testiamo modello per modello, è difficile fare una media che possa valere per qualsiasi dispositivo.
In Italia, infatti, il costo medio di un kiloWatt per ora varia in base al fornitore del servizio e alle caratteristiche del contratto stipulato.
Il prezzo della tariffa luce con fascia unica è pari a 0,05090 euro/kWh. Per la tariffa luce bioraria, che invece ha un prezzo diverso a seconda della fascia oraria in cui l’energia elettrica viene utilizzata, il prezzo è pari a 0,05475 euro/kWh in Fascia F1 e 0,04908 euro/kWh in Fascia F2 e F3. E questo si riferisce solo alla componente materia prima energia (PE).
Per la legge dei numeri, quindi, il risparmio se si staccassero tutti i caricatori dalle prese di corrente, sarebbe di decine di euro, quindi certamente rilevante per un consumatore medio.
E considerando che in Italia ci sono oltre 49 milioni di smartphone (dati Hootsuite/We Are Social), è facile fare il conto su quanti soldi si potrebbero risparmiare: i dati parlano di numeri stratosferici, quasi dieci milioni di euro all’anno, complessivamente. Un dato impressionante che dovrebbe farci riflettere su un’abitudine tanto sbagliata ed economicamente controproducente, quanto facile da abbandonare.
Gli accordi fra fornitori di energia e i produttori sembrano chiari, con €1 in più basterebbe inserire un interruttore in ogni alimentatore, lacdomanda è sempre la stessa;a chi giova?
RispondiEliminachi se ne frega quanto risparmia l'italia! io risparmierei quasi nulla
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