Le reali condizioni offerte a chi si affaccia nel mondo del lavoro, e a quanto pare condivise da molti imprenditori, se lette con onestà parlano chiaro:
in sintesi, locali di intrattenimento, bar, ristoranti, eccetera, non trovano facilmente personale disponibile a farsi sfruttare proprio perché la contropartita è indegna.
Orari di lavoro lunghi – ben oltre il lecito – e massacranti, giorni festivi impegnati, offerte di lavoro discontinuo, con chiamate in servizio immediate, senza scelta o possibilità di diniego, come unica alternativa la cacciata.
La concorrenza al ribasso dei salari viene applicata dai titolari come improprio e prioritario taglio delle spese. In alcuni purtroppo non rari casi il ricatto del licenziamento viene minacciato come disincentivo a fronte di legittime rivendicazioni, altre volte addirittura vengono effettuati tagli illegali sulle buste paga, di solito a scapito di lavoratori immigrati, quindi più facilmente ricattabili, con il risultato che l’offerta di lavoro a scarso livello di dignità finisce per livellare ancora più in basso i salari e i diritti. Solo chi ha spiccate competenze e qualità lavorative ha reale capacità contrattuale.
Purtroppo non tutti sono star chef, quindi il problema oggetto del contendere si manifesta per i lavori a bassa qualifica, dove il ricambio è stato considerato, fino a ieri, più semplice e veloce. Evidentemente le condizioni proposte ai lavoratori sono così peggiorate che oramai risultano inaccettabili anche per i più bisognosi.
Di questi tempi non si può pretendere che i ragazzi studino, grazie a ciò acquisiscano consapevolezza della propria dignità e dei propri diritti, ma poi debbano essere disponibili a vederseli calpestare in nome del “mercato che ha reso l’occupazione più precaria, imponendo flessibilità, che va assecondata con strumenti (…) come i voucher.
Riferimento: informarezzo.com
Esiste un sistema di sfruttamento sul lavoro è questo non lo si può nascondere. Ma esiste uno sfruttamento altrettanto grave da parte delle istituzioni tutte, sulle imprese che non riescono a stare al passo con le spese. Se da una arte la domanda è sempre più ricca per mancanza dj manodopera, quindi ci si affida a extracomunitari o ragazzi bisognosi di que poco per tirare avanti. Dall'altra ce uno stato padrone che non ti fa crescere perché esige senza dare il minimo spazio economico. Le due parti non saranno mai in linea se non ci si rende conto che chi ha una partita iva,oltre agli oneri per stare in un mercato con concorrenza sleale con accordi internazionali che ti tagliano fuori. Ha l'onere di sostenere un mondo del lavoro dipendente con ancura più aggravi di quanto la stessa concorrenza non ti da modo di sopportare. È inutile senti sempre più fare una guerra tra poveri. Il dipendente contro l'imprenditore. Quando ci si renderà conto che luno e la faccia dell'altro della stessa moneta e si faranno legislazioni in italia per affrontare il problema dal lato produttivo e non solo economico?. Buon lavoro a tutti.
RispondiEliminaMimmo Cannata
Agente di commercio in difficoltà.
condivido
EliminaPurtroppo i costi per chi assume finora sono stati troppo alti e senza alcuna motivazione plausibile, solo poiché previsto per legge. Ora sembra però iniziare una nuova fase, visti gli incentivi per chi assume legalmente. Qui al Nord si usa sempre più assumere al 50% e persino in nero, cioè eludere ed evadere le tasse, ma a farlo sono i pesci più grandi principalmente, mentre i piccoli sono quasi obbligati da una tassazione inaccettabile e da strozzinaggio. Persino i Comuni se ne fregano quasi sempre di coloro che avviano un'impresa nuova, come se per loro fosse indifferente la cosa. Invece porta tanta qualità della vita, cultura e ricchezza l'apertura di una nuova attività. Invece non hanno ostacolato le slot machine e i centri scommesse, vero concentrato di bomba sociale e criminalità organizzata, com'è noto a tutti. Le ultime amministrazioni hanno molte colpe in questo, idem per lo Stato che ha favorito un'economia assai poco sana ed etica.
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