Fca chiede 6 miliardi allo Stato e licenzia indotto italiano: 58mila posti di lavoro a rischio



«Caro fornitore, vogliamo comunicare alla sua società, per conto di Fca Italy e di Fca Poland, che il progetto relativo alla piattaforma del segmento B di Fiat Chrsyler, è stato interrotto a causa di un cambiamento tecnologico in corso. Pertanto vi chiediamo di cessare immediatamente ogni attività di ricerca, sviluppo e produzione onde evitare ulteriori costi e spese». https://torino.corriere.it/economia


Con una lettera in inglese, Fca annuncia ai fornitori italiani e non solo, che d’ora in poi le utilitarie prodotte dal gruppo nella grande fabbrica polacca di Thychy vestiranno alla «francese». Almeno per quanto riguarda lo scheletro dell’auto: pianale, sospensioni, impianti di scarico, gruppi motopropulsori, architettura elettronica, ovvero tutto ciò che sta sotto la pelle dell’automobile.

Perché nella missiva che sta gettando nel panico un bel pezzo di indotto automotive piemontese, Fiat Chrysler informa di aver raggiunto con il gruppo Psa un accordo per il quale produrrà tutte le utilitarie dello stabilimento polacco sulla base della piattaforma transalpina Psa-Cmp la base dove nascono sia auto elettriche sia a motore termico: Peugeout 208, Citroen C3 e C4, Opel Corsa. Cose che capitano nel mondo dell’auto. Una sola piattaforma (modulare) per tanti modelli di vettura. Una strategia applicata dalla maggior parte dei car maker, che permette economie di scala e risparmi notevoli: una piattaforma auto ingloba il 40% dei costi di produzione. Ed è un toccasana nei giorni della grande crisi delle vetture: Fca è in rosso per oltre un miliardo di euro nel primo semestre 2020 e soffre soprattutto il crollo delle immatricolazioni in Europa.

Ma ciò che inquieta l’indotto piemontese — 58 mila addetti, un migliaio di imprese e 18 miliardi di giro d’affari — è che il cambio di targa della piattaforma arrivi nel bel mezzo della fusione Fca-Psa e in una fabbrica che è stata sempre un polmone per i fornitori subalpini. Nello stabilimento di Thychy, Fca ha prodotto finora 12 milioni di vetture, tra queste: Fiat 500, Lancia Ypsilon, Fiat Panda 4 x 4, Abarth, la 600. Da solo, nelle buone annate, l’impianto ha sfornato quasi tante auto (fino a 600 mila l’anno) quante ne produce oggi tutta la Penisola. E in Polonia, dove la produzione è in aumento, avrebbero dovuto essere prodotte, secondo indiscrezioni, la Jeep Junior, la 500 a quattro porte e la nuova Lancia Ypsilon. Fiat Chrysler, pur confermando la partnership su piattaforma Psa, sottolinea che l’accordo raggiunto non è parte dell’intesa che porterà alla fusione delle due multinazionali, e che genererà nel primo trimestre 2021 il gruppo Stellantis. Inoltre l’azienda si augura che i fornitori, ai quali è stata indirizzata la lettera con il cambio di programma, possano essere coinvolti nella nuova piattaforma modulare.

Ma l’indotto automotive Fca trema. Perché se Fca adotta una piattaforma targata Psa, i fornitori francesi potrebbero avere una corsia preferenziale. Non solo per ragioni di bandiera. Ma soprattutto per le collaborazioni già avviate. Come detto, l’intesa sulla piattaforma unica per il segmento B tra Psa e Fca non è legata alle nozze in corso. Ma sicuramente è una dote che agevolerà il matrimonio per il nuovo corso industriale. Tanto più che Psa ha già annunciato una nuova piattaforma, da adottare entro il 2023, per i modelli elettrici dei suv e delle berline. Una piattaforma che potrebbe essere utilizzata per le vetture elettriche di Fca, che stanno nascendo in questi giorni proprio a Torino (dalla 500e alle Maserati), e anche come punto di partenza per l’elettrificazione di Alfa Romeo Giulia e Stelvio.

https://torino.corriere.it/economia/20_agosto_02/indotto-auto-allarme-tutte-city-car-fiat-saranno-targate-psa-6e8e97c2-d4ec-11ea-85eb-cddcd933cbd3.shtml

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