18/06/2022 - Da Il Fatto Quotidiano – “Ah sei dipendente? E cosa chiede il tuo datore di lavoro?”. “Lo chieda a lui”. “E perché cazzo parli allora?”. È il botta e risposta andato in scena lo scorso 10 giugno durante un comizio elettorale in vista delle elezioni comunali a Mira, in Veneto. Protagonista del botta e risposta con un lavoratore è il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.
Dal “palco”, allestito con delle fioriere intorno, il ministro dopo l’intervento del cittadino attacca: “Perché non ti metti in proprio?”. Lo ripete tre volte e poi, alla richiesta dell’uomo di poter parlare per spiegare la sua scelta, Brunetta risponde: “No, non ti lascio parlare perché il microfono ce l’ho io, quindi comando io. Viva la democrazia. Continua a fare il tappezziere, dipendente”.
Quindi il ministro, a mo’ di spiegazione, conclude: “Vedete il mondo è bello anche per questo perché io, figlio di venditore ambulante, mio padre mi diceva sempre ‘mai sotto padrone’. E io questa cosa l’ho continuata nella mia vita, ho avuto solo un datore di lavoro, lo Stato”. Il video ha fatto il giro di Twitter, ma non compare nella breve clip, girata durante lo stesso comizio, pubblicata dai canali social del ministro.
Cinque disperati al comizio di #Brunetta (e ci vuole coraggio). E lui li insulta pure… Guardate l'arroganza di questo essere indegno pic.twitter.com/bIa0DJnk9R
— R_Italia_News 2 🇮🇹 🇷🇺 Z 🖤 (@RItaliaN21) June 17, 2022
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