13/10/2022 - Il direttore generale della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini ha dichiarato in estrema tranquillità che, pur essendo d’accordo con le misure dei governi «per mitigare
l’impatto immediato dei rialzi eccezionali dei prezzi energetici», bisogna pur ricordare che «tali prezzi devono crescere per raggiungere i nostri obiettivi di lungo termine nella transizione climatica, obiettivi che l’attuale transizione rende ancora più vitali».
«I relativi segnali di prezzo dovrebbero, in linea di massima, essere mantenuti, anche per bilanciare la domanda e l’offerta nelle attuali circostanze».
Potete rileggere, stropicciarvi gli occhi, rileggere ancora, il senso è chiaro. Gli aumenti non vanno cancellati – come si dovrebbe fare per mandare avanti un Paese già da anni in crisi sistemica – ma vanno «mitigati». Anzi, no, vanno mantenuti e basta: perché così il mondo diventerà più verde. Le vostre bollette impagabili hanno la funzione di cambiare il clima terrestre.
Quindi, le bollette assassine servono eccome. Per questo non si toccano.
Uscite come queste sono espressione di una linea di pensiero, e soprattutto di una ineludibile azione governativa transnazionale, che esiste da decenni.
Il succo è: deindustrializzare il pianeta per renderlo un posto più ecologico, che vuol dire più inospitale per la popolazione. Meno industria, uguale meno civiltà, uguale meno vita umana.
Gli esseri umani sono il cancro del pianeta, di cui l’ecologismo è la terapia, e il controllo della popolazione è invece la rimozione chirurgica della massa infetta.
Quindi: deindustrializzare significa deumanizzare.
Non ci vuole un genio a capirlo. Chi vi propina la chiusura della fabbrica (e del bar, del negozio, di tutto intorno a voi), magari indossando la maschera verde, lo fa eseguendo gli ordini degli arconti che odiano la riproduzione umana.
Chi parla di ecologia e di decrescita, chi gode dei consumi energetici divenuti insostenibili, in realtà odia voi e soprattutto i vostri figli: di qui il culto alimentato per gatti e cagnolini, oggi perfino titolari di «diritti». Loro. Un cane, in Occidente, rischia di essere più al sicuro di un bambino: basti pensare da un lato alle battaglie contro la sperimentazione sugli animali, dall’altro all’uso di feti squartati vivi per ricerche biomediche e farmaceutiche, e anche, come sappiamo, per qualche vaccino (tra parentesi, ci chiediamo ancora: a cosa servivano quei barili di feti ritrovati a Granarolo? Qualche movimento prolife si sta occupando di capirlo?).
Mentre si sostituiscono i bambini con gli animali, si sostituiscono le industrie con il niente, in attesa che non vi sia più nessun essere umano a chiedere conto di qualcosa.
Tuttavia, bisogna anche capire come il Padrone del Mondo non avanzi contro il lavoro moderno per tramite del luddismo. No. Non vuole distruggere la tecnologia: semplicemente, punta a ridurne l’impiego utile per la prosecuzione della vita (che consuma, che necessita di energia) implementandola e affinandola invece, sempre più mostruosamente, per modificare la vita, per manipolarla, se non per crearla addirittura ex novo.
Mentre chiudono le fabbriche, in varie parti del mondo procedono furiosamente gli esperimenti di bioingegneria CRISPR, che ci daranno bambini OGM più-che-hitleriani, in attesa che il superbebé certificato divenga obbligatorio come il calendario vaccinale.
Mentre falliscono le imprese, in varie parti del mondo continuano le ricerche sull’utero artificiale, magari con mega finanziamenti UE, in un processo che è ormai in dirittura di arrivo.
Mentre il prezzo della benzina rende insostenibile viaggiare in automobile, in varie parti del mondo si lavora alla gametogenesi, cioè la creazione di gameti a partire da qualsiasi cellula: così da avere uno spermatozoo da una donna e un ovulo da un uomo, o da un eunuco, o da persone a caso che nemmeno sanno che qualcuno sta generando una loro discendenza a partire da tracce lasciate nella camera d’albergo. Un urrà per le coppie monosessuali, e per tutto quel mondo reso sterile e ipotestosteronico da farmaci e sostanze chimiche.
Mentre le nazioni parlano di razionamenti e di blackout, in varie parti del mondo si fabbricano ibridi uomo-animale, con la nobile scusa dei «trapianti» (ovvero della predazione degli organi a cuore battente) e dello studio delle malattie.
Potremmo continuare: gli scienziati del mondo in decrescita lavorano senza tregua sulla biologia sintetica, sognano i mirror-humans, umanoidi artificiali dalla biochimica completamente invertita.
Quando diciamo deumanizzare, non stiamo parlando solo di una riduzione della quantità di vita umana presente sulla superficie terrestre. È la sostanza della vita, cioè la sua natura, che vogliono cambiare materialmente. Vogliono sostituire l’essere umano.
Il mondo deindustrializzato e deumanizzato è quello in cui più parte dei sopravvissuti non sarà più nemmeno umana. Questo è il programma. Questo è, forse, ciò di cui parla San Giovanni nell’Apocalisse, quando scrive di coloro «il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello immolato» (Ap 13, 8).
La nostra società va a pezzi con la nostra economia, e i vertici ne gioiscono, invocando dinanzi alla catastrofe il ruolino di marcia di Agenda 2030, ESG e altre meraviglie ONU.
Di fatto, ha ragione chi dice che questa è una nuova Holodomor: una fame artificiale sterminatrice creata dalle élite contro la popolazione.
In Ucraina, in realtà si gioca di nuovo questo gioco qui.
Anche qualora l’Europa facesse la pace con Mosca, il gas non sarebbe più possibile averlo – e questo dovrebbe dirci tutto su chi ha bombardato i Nord Stream.
Il risultato non cambia. Anzi, forse il progetto è ancora peggiore.
Distruggere la Russia significherebbe tappare le sue infinite risorse energetiche, quelle che fanno andare avanti le industrie, cioè l’economia, di tanta parte del mondo. Di nuovo, ciò dovrebbe indicarci con chiarezza perché il potere occidentale non voglia la pace in Ucraina, ma spinga sempre più per una guerra calda con i russi.
Distruggere la Russia per disumanizzare il pianeta.
Come non vedere da che parte della guerra sta il nemico dell’uomo?
Roberto Dal Bosco
Elisabetta Frezza
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