Altro che Draghi autorevole in campo internazionale: l’ex governatore della Bce piace all’estero semplicemente perché ubbidisce agli ordini con grande e servizievole zelo. E di Di Maio che dire? Ci ha già pensato il suo omologo russo, Sergej Lavrov, a mettere una pietra tombale sulla sua credibilità.
Di Maio: «La Russia è già in default»: ah sì?
Nonostante le ripetute figuracce, però, Di Maio non ci sta, e rilancia: «Dobbiamo indebolire pesantemente Putin e l’economia russa. Ben venga il quarto pacchetto di sanzioni, che stanno avendo un impatto clamoroso. Praticamente quando dicono che pagano solo in rubli significa che c’è già stato il default. Quanto più li indeboliamo, tanto più Putin avrà difficoltà a sostenere guerre», ha dichiarato in un’intervista.
Stando a Di Maio, insomma, la Russia sarebbe già fallita. Noi non ce ne siamo accorti, ma tant’è. E non è tutto, perché Gigino è anche intenzionato a portare Putin in tribunale: «Abbiamo presentato la procedura alla Corte penale internazionale. Ora è importante verificare i crimini di guerra. Io vedo attacchi brutali e disumani dell’esercito russo contro civili indifesi: è inaccettabile». Immaginiamo il terror panico che avrà già invaso il Cremlino.
Gigino vede cose
Piuttosto che formulare risibili minacce alla Russia, Di Maio dovrebbe forse preoccuparsi della deplorevole situazione in cui versa la nostra nazione a livello internazionale. Ma anche qui il ministro prova a salvarsi in corner: Italia isolata? «Assolutamente no. Lo dimostra il protagonismo a livello europeo. Non si scambi un lavoro assiduo e riservato per inattivismo». Eh sì: Gigino vive proprio sulla luna.
Elena Sempione
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